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Sostenibilità digitale: cos’è e perché è possibile

L’impatto ambientale dell’industria digitale è un tema sempre più rilevante. Ecco perché si inizia a parlare di sostenibilità digitale, ovvero tutte le pratiche adottate dalle aziende per ridurre l’impatto del settore sull’ambiente.

Cos’è la sostenibilità digitale e perché è sempre più importante

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Le nostre vite ruotano sempre più attorno alla tecnologia digitale. I progressi tecnologici rivoluzionano quotidianamente tutto ciò che facciamo, ma hanno un costo in termini di impatto ambientale.

La digitalizzazione ha portato a un aumento significativo delle emissioni di gas serra. Secondo un report dell’ONU, l’industria tecnologica attualmente rappresenta il 2-3% delle emissioni globali di CO₂. La stessa percentuale si determina con l’industria aerea: questo ci dà un quadro di quanto impatti l’industria digitale sul nostro ambiente e perché è diventato un argomento di crescente importanza.

Ognuno di noi può fare tanto per l’ambiente. Considerate come piccole o grandi comunità di persone, anche le aziende tecnologiche devono contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente, adottando un approccio proattivo.

Sono molte le attività da fare in tema di sostenibilità e tanti anche gli esempi di aziende tecnologiche che aprono la strada all’innovazione sostenibile: energie rinnovabili, sviluppo di prodotti con materiali eco-compatibili, utilizzo di cloud green, progettazioni eco-friendly per app e siti web, uffici green, riduzione di e-mail o comunicazioni superflue… e tanto altro!

Ma, soprattutto, promuovere la cultura della sostenibilità digitale, incentivando dipendenti e colleghi ad adottare pratiche eco-friendly anche nelle attività quotidiane.

L’Impatto Energetico dell’Industria Digitale

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Niente meglio dei dati e delle statistiche ci offre un quadro dell’impatto energetico dell’industria digitale. Eccone qualcuno:

  • una singola email può emettere circa 4g di CO₂ (per email semplice) fino a 50g di CO₂ (per una email con allegati pesanti). È necessario inviare quella mail in bozza con scritto “Ok!”?
  • i data center globali consumano circa 200 Twh (terawattora) ogni anno, ovvero l’1% della domanda mondiale di elettricità. Quanto un Paese grande quanto l’Argentina.
  • un sito web ottimizzato può ridurre il consumo energetico del 30%. Migliorare i tempi di caricamento, utilizzare design minimali e componenti ridotti, può sorridere all’ambiente.
  • guardare 30 minuti di video streaming in HD su un cellulare equivale a percorrere 6 km in macchina. I video rappresentano circa il 60% del traffico giornaliero di internet. Numeri enormi!
  • i rifiuti tecnologici sono un problema ambientale significativo: si stima che solo il 17% dei rifiuti tecnologici sia smaltito correttamente. Riutilizzo, riciclo, smaltimento corretto: si possono organizzare giornate aziendali dedicate a questo!
  • secondo uno studio della Commissione Europea, l’uso di server aziendali obsoleti può aumentare del 30-40% il consumo energetico di un’azienda. I server di ultima generazione non sono solo un vezzo!

E tanto, tanto ancora!

La questione dell’impatto ambientale non è dunque più rimandabile.

Ecco perché le aziende che danno priorità alle pratiche sostenibili hanno maggiori probabilità di essere meglio posizionate per il successo a lungo termine.

Casi studio per la sostenibilità aziendale nel settore Tech

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Che sia per brand activism o semplicemente perché la situazione non è più rimandabile, molte grandi aziende stanno guidando l’impegno verso la sostenibilità digitale grazie a iniziative innovative e politiche ambientali. Ecco alcuni esempi interessanti:

Google e la carbon neutrality

Ogni anno, Google pubblica Google Sustainability, un report che documenta i suoi progressi verso la sostenibilità. L’obiettivo principale dell’azienda di Mountain View è diventare una compagnia “carbon-free” entro il 2030.

Un obiettivo ambizioso, che prevede di operare in tutti i data center con energia senza emissioni, eliminando totalmente le compensazioni di carbonio.

Inoltre, Google ha sviluppato “AI for sustainability”, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per rendere le informazioni sul clima più accessibili, promuovendo l’innovazione.

Meta per le energie rinnovabili

Anche Meta pubblica annualmente il suo Sustainability Report, che fa il punto sui progressi per raggiungere un obiettivo prefissato dall’azienda di Zuckenberg: coprire il 100% del consumo di elettricità con l’energia rinnovabile, grazie a progetti di energia eolica e solare per alimentare data center e uffici.

Inoltre, Meta ha stretto una partnership con il Clean Energy Buyers Institute, che offre corsi di formazione per aiutare i fornitori a reperire energia rinnovabile.

Un dato per chiudere? Il 91% dei rifiuti di costruzione dei data center di Meta sono stati riciclati nel 2023.

Amazon e il percorso verso zero emissioni nette

Anche Amazon presenta il suo Sustainability Report ogni anno, in cui fa un riepilogo delle attività in tema di sostenibilità.

L’azienda di Seattle ha lanciato nel 2019 il The Climate Pledge, un programma monitorato da enti indipendenti che tracciano i progressi verso l’obiettivo di emissioni nette zero. È un fondo di investimento che ha sviluppato studi sull’efficacia delle tecnologie finanziate, come ad esempio i veicoli elettrici per le consegne e l’uso di materiali sostenibili per l’imballaggio e il loro ridotto impatto ambientale.

Amazon prevede infine di raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2025.

Buone Pratiche per le aziende e gli utenti

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Non solo le aziende grandissime (e spesso nell’occhio del ciclone…) possono attivarsi con pratiche sostenibili a lungo termine. Tante piccole attività giornaliere o di facile attuazione si possono intraprendere per ridurre l’impatto ambientale. Qualche esempio:

  • il passaggio dall’archiviazione cartacea a Cloud Green
  • creazione di siti web con design leggero e meno dati per caricarsi
  • ottimizzazione delle immagini nei siti web
  • sviluppo di tecnologie di caching per limitare il consumo di energia ad ogni visita
  • riduzione dell’invio di e-mail superflue
  • evitare di lasciare i dispositivi in standby
  • ridurre i rifiuti tecnologici o smaltirli correttamente

Non aspettiamo che le direttive arrivino dall’alto: attiviamoci personalmente per il bene del pianeta, anche quando lavoriamo!

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